Primo evento di Worldwork in Italia – Arte del Processo Italia costruire un mondo che onori la diversità

È online la nuovissima campagna di crowdfunding elaborata da Ermes Communication per gli amici di Arte del Processo – Process Work Italia.

La campagna – che potete visitare e condividere sulla piattaforma Derev a questo link ha come obiettivo l’organizzazione del primo evento di Worldwork in Italia.

Il Worldwork è un’esperienza di Processwork (metodologia interdisciplinare di facilitazione applicabile ad ogni tipo di relazione umana) applicato alle tematiche politico-sociali attuali.

“Crediamo sia necessario, in questo momento storico, sviluppare tecniche per facilitare i nostri conflitti interni quanto quelli esterni.” commenta Melania Bigi, Presidente di Arte del Processo – Process Work Italia APS.

“Vogliamo essere parte di una storia che supporti la partecipazione di tutti e tutte, confrontandoci su questioni come immigrazione, economia, educazione, politica, cambiamento climatico, diritti umani e beni comuni, violenza di genere” conclude commentando le motivazioni che hanno portato l’associazione all’organizzazione di questo importante step nella vita associativa.

Gli obiettivi di questo evento, per la prima volta organizzato in Italia sono, tra gli altri di: incoraggiare i cittadini e i leader di ogni settore a partecipare a questo spazio di Dialogo Aperto; dare il benvenuto alla diversità di razza, classe sociale, orientamento sessuale, genere, età, educazione, salute; sviluppare tecniche per facilitare i nostri conflitti interiori ed esteriori e le questioni di diversità.

Durante il Worldwork si alterneranno momenti di forum e di formazione verrà facilitato da tre insegnanti di Processwork: Ana Rhodes, Gill Emslie e Bogna Szymkiewicz (offerto in lingua inglese con traduzione in italiano).

“Abbiamo deciso di utilizzare il crowd-funding perché si sposa con uno degli obiettivi di questo nuovo capitolo della nostra storia associativa: raggiungere un pubblico quanto più grande possibile” commenta Marita Carrieri, responsabile della comunicazione di Arte del Processo e punto di riferimento per il coordinamento con Ermes Communication.

“È per questo che mettiamo a disposizione, tramite questa campagna, 10 biglietti al prezzo ridotto di 180,00€ (early birds).”

 

COS’È IL PROCESSWORK?

Il Processwork, tradotto italiano con Arte del Processo, è una metodologia interdisciplinare che offre strumenti e attitudini per facilitare ogni tipo di esperienza umana, tanto personale quanto collettiva, inclusa la trasformazione di conflitti.

L’idea di base è che ogni conflitto o sintomo, psicologico, sociale o fisico può essere elaborato e trasformato, per apprenderne il messaggio celato.

PROCESSO WORK ITALIA

La Scuola di Arte del Processo è stata fondata nel 2015 da un team di quattro sognatrici e un sognatore, italiani e non (Melania, Monica, Angelica, Genny e Samuel), con diverse esperienze e competenze professionali, uniti dalla comune passione per il Processwork e dal desiderio di portare questo innovativo approccio alla vita e al cambiamento anche in Italia. È una scuola dal basso, fondata, anziché  da insegnanti, da studenti e studentesse che sono anche membri del team organizzativo. Come ogni cosa vitale, sia il nostro team organizzativo che la scuola sono in continuo fermento evolutivo.

Il Processwork è stato sviluppato nel corso degli ultimi 40 anni da Arnold e Amy Mindell e colleghi: è un approccio multidisciplinare che si basa sulla psicologia di C.G. Jung, sulla psicologia umanistica e transpersonale e fa riferimento al nuovo paradigma della scienza (la teoria dei sistemi e la fisica quantistica) e alle filosofie orientali e alle tradizioni indigene.

A CHI È UTILE?

L’arte del Processo è applicabile in una vasta gamma di situazioni da chi è interessata o interessato ad esplorare e approfondire la relazione con se stessa, con gli altri e con l’intorno più ampio.

È utile a chi lavora in organizzazioni pubbliche e private, in ambiti di cura e supporto a individui e gruppi, così come nelle aree di facilitazione e sviluppo organizzativo e personale, di ricerca e di espressione artistica.

L’idea principale è che la ricchezza e l’attualità dell’impianto teorico-etico del Processwork, insieme alla versatilità ed efficacia della sua messa in pratica, possano essere di grande ispirazione e di aiuto per tutti e tutte coloro che intendano contribuire alla creazione di una società e di una cultura basate su una democrazia più profonda.

Vi invitiamo pertanto a contribuire e condividere la campagna di raccolta fondi che potete trovare anche visitando la nostra pagina Facebook e  la pagina Facebook di Arte del Processo.

Un casco di ghiaccio per Benevento

Siamo lieti di annunciare il lancio ufficiale della campagna di crowd-funding “Un Casco di Ghiaccio per Benevento” in collaborazione con l’Associazione Maria Facchiano di Benevento.

Potete trovare la campagna sulla piattaforma Meridonare a questo link.

È arrivato il momento di presentarvi i nostri amici dell’Associazione Maria Facchiano.

 

 

 

L’attività associativa

 

L’Associazione nasce dalla volontà dei suoi soci di portare avanti il progetto di una grande donna: Maria Facchiano.

Impegnati nella sensibilizzazione sull’approccio psicologico delle malattie oncologiche, l’Associazione Maria Facchiano fissa come obiettivo a breve termine l’acquisto di un macchinario rivoluzionario.

Il Casco di “GHIACCIO” della casa inglese PAXMAN sarà devoluto ad una delle unità ospedaliere del capoluogo sannita. Esso permette di attenuare o debellare completamente la caduta dei capelli nei cicli chemioterapici. Conseguenza non trascurabile dal punto di vista psicologico.

 

“Per la nostra campagna vogliamo avvalerci del crowdfunding perché ha dimostrato di essere un ottimo strumento di collaborazione e sostegno in iniziative di questo genere – spiega Marco Cefalo, Presidente dell’Associazione, in una nota diffusa alla stampa . Crediamo fermamente che il casco refrigerante posso dare sollievo ai pazienti sottoposti a terapie così invasive, alleviando e in parte riducendo lo stress sui capelli e sul cuoio capelluto, in modo da preservare il loro aspetto esteriore e rafforzare la fiducia in loro stessi”.

 

La piattaforma: Meridonare

 

La raccolta fondi è disponibile da oggi sul portale di crowdfunding Meridonare Come suggerisce il nome questa piattaforma predilige i progetti del Mezzogiorno d’Italia rappresentando il primo esempio di progetto con attenzione particolare a quest’area del nostro Paese.

“Entrambi i nostri progetti, sebbene mirino a diffondere le nostre pratiche no-profit ad un pubblico più ampio, sono indissolubilmente legate al nostro territorio di provenienza – commenta Daniele Maglio, Presidente di Ermes Communication APS. – Per legare a filo doppio questo segno particolare che ci unisce, la scelta della prima piattaforma per il crowd-funding sociale che predilige i progetti meridionali è stato un passaggio logico.”

 

Seguite gli aggiornamenti che pubblicheremo sulle pagine social (che trovate in calce a questo articolo). Saranno previsti degli eventi di raccolta fondi “off-line” per “Un Casco di Ghiaccio per Benevento” ai quali vi invitiamo a partecipare.

 

Officina Maremosso: lo Squalo che vuole tornare per mare

Dopo mesi di lavoro congiunto, siamo lieti di annunciare il lancio ufficiale la prima campagna di crowd-funding seguita interamente da Ermes Communication nella sua nuova veste di Vincitrice PIN Pugliesi Innovativi.

Potete trovare la campagna sulla piattaforma Produzioni dal Basso (primo sito interamente dedicato alla raccolta fondi sul web fondato nel 2005) a questo link.

Seguite gli avanzamenti della raccolta direttamente dalla sezione campagne attive sulla nostra homepage.

È arrivato il momento di presentarvi i nostri amici di Officina Maremosso.

Il Progetto

Officina Maremosso è un progetto nato a Taranto nel 2015 durante una chiacchierata fra amici.

“Il nostro sogno è quello di creare il primo laboratorio per l’apprendimento delle tecniche lavorative storiche della tradizione marinaresca nell’area di Taranto.

Per questo abbiamo allestito un’officina Sociale con l’obiettivo di proporre la riscoperta, il recupero e l’apprendimento delle tecniche lavorative tradizionali legate al mondo della navigazione a vela, e dei mestieri antichi come il Maestro d’ascia, il Carpentiere Navale, i Nocchieri di coperta, i Timonieri e (i moderni) Skipper” commenta Francesco Sisto, professione architetto, referente, organizzatore e ideatore materiale del Progetto.

 

Gli altri membri della “crew” sono:

Andrea Santese, vigile del fuoco, responsabile logistico e dell’area Workshop;

Francesco Liuzzi, ufficiale di Marina Militare nonché ingegnere navale, referente per il ripristino e messa a punto degli apparati motore ausiliari;

 

L’imbarcazione

 

“Squalo” è un’imbarcazione da diporto a chiglia semilunga costruita a Trieste dai Cantieri Apollonio (ora non più in attività) nel 1958 e lì rimasta sino al dicembre del 2017;

Lunga: 8 m (26 piedi), larga: 2,4 m, peso totale a vuoto: ~ 4 t

Il piano di Coperta è attualmente in compensato marino ma è in progetto il suo rivestimento con il più pregiato e robusto Teak.

Tutta la ferramenta principale di coperta e cabina è in ottone, così come l’elica del motore ausiliario.

 

Queste caratteristiche di eleganza e robustezza, come l’elevato pregio dei materiali di costruzione, hanno permesso a Squalo di affrontare degnamente i suoi primi sessant’anni di vita (si celebrano proprio quest’anno).

Nonostante l’incuria di cui è stata vittima negli ultimi anni Squalo ha ancora tutte le carte in regola per poter tramandare la storia e le tradizioni che si porta dietro.

Officina Maremosso farà del suo restauro e successivo varo l’attività principale della propria vita associativa. Il tutto attraverso un percorso documentato di laboratori, workshop e giornate specifiche destinate al recupero dell’imbarcazione.

In questo modo chi parteciperà “con mani e tempo” ai lavori, potrà tuffarsi appieno nelle dinamiche proprie degli antichi mestieri. Il tutto con la supervisione e il supporto di esperti professionisti e dei pochi artigiani del mare rimasti.

La Collaborazione

Entrambi i nostri progetti sono Vincitori PIN, quindi possiamo considerare Ermes Communication e Officina Maremosso parte della stessa famiglia allargata di iniziative nate e cresciute con l’aiuto della Regione Puglia.

Noi di Ermes Communication amiamo metterci al servizio di progetti che abbiano come comune denominatore il Sociale, la Cultura, le Tradizioni e l’Aiuto del prossimo.

Molti di questi valori sono condivisi e tramandati da Maremosso. I nostri amici, infatti, si stanno impegnando a fondo per riportare alla luce la storia della Squalo con l’intento profondo di permettere alle tradizioni marinaresche così indissolubilmente legate alla nostra Terra di rimanere vive attraverso le Mani e i Cuori delle persone che si sono avvicinate e si avvicineranno al progetto.

Noi non potevamo fare altro che metterci al lavoro per organizzare la campagna di crowd-funding che meglio soddisfi queste esigenze.

 

Se siete interessati all’organizzazione di una campagna di raccolta fondi sul web per il vostro progetto no-profit, contattateci pure attraversi il nostro canale Facebook o per Mail.

 

BPER Banca: Call for education

Oggi parleremo del nuovo bando lanciato da BPER Banca (Banca Popolare dell’Emilia-Romagna) “Call for education: Teen! Il futuro a portata di mano”.

Questa iniziativa progettuale, ospitata su Produzioni dal basso (la storica prima piattaforma di crowd-funding fondata nell’ormai lontano 2005), si articola in tre fasi articolate temporalmente come segue.

Step 1 – Tu proponi il tuo progetto

Compilazione del form per inviare la candidatura e partecipare alla call (i requisiti sono riportati in calce all’articolo). 

13 Febbraio al 19 Marzo 2018

Step 2- La community sostiene i progetti

BPER Banca sceglierà i progetti più interessanti e li premierà con un co-finanziamento.

dal 20 Marzo – 15 Aprile 2018

Step 3- BPER Banca finanzia le idee migliori

I progetti selezionati dovranno raccogliere in crowdfunding almeno il 50% del budget. Se raggiungeranno l’obiettivo beneficeranno del co-finanziamento per il restante 50% da parte di BPER Banca (fino a massimo 7.500 euro a progetto).

30 Aprile – 30 Giugno 2018

I requisiti necessari per la partecipazione al Bando, come riportato testualmente dal regolamento, sono:

  • avere sede in Italia
  • avere profilo di:
    • Onlus iscritta da almeno 3 anni presso l’Anagrafe delle ONLUS presso Agenzia delle Entrate;
    • Organizzazione di Volontariato iscritta da almeno 3 anni nei registri regionali/provinciali del Volontariato;
    • APS (Associazioni di Promozione Sociale) iscritta da almeno 3 anni nel registro nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale;
    • Cooperativa Sociale iscritta da almeno 3 anni in camera di commercio nella sezione dell’albo nazionale cooperative-categoria cooperative sociali;
    • Associazione riconosciuta avente per oggetto statutario la tutela, la promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico, in grado di poter autocertificare lo svolgimento, da almeno 3 anni, di tali attività così come definite ai sensi del D.Lgs 22/01/2004 n°42;
    • Associazione riconosciuta, costituita da almeno 3 anni, avente per oggetto statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica, individuate con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri pubblicato in Gazzetta Ufficiale pubblicata dal MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e delle Ricerca di riferimento.
    • Associazioni e organizzazioni del Terzo Settore che svolgono attività sportive dilettantistiche.

Questi i criteri di valutazione:

  • attinenza al bando;
  • qualità e originalità complessiva del progetto, incluso il piano di comunicazione;
  • sostenibilità economica del progetto;
  • valutazione degli impatti positivi sociali e ambientali attesi, espressa attraverso indicatori quantitativi e/o qualitativi, rispetto agli obiettivi previsti dal progetto;
  • precedenti esperienze di crowdfunding.

All’interno del bando è indicato che questo è il ”primo bando” pubblicato da BPER Banca: questo ci fa capire che probabilmente la Banca ha in programma la pubblicazione di ulteriori bandi a tema!

 

 

Qui è riportato potete trovare il bando,  all’interno del quale potrete trovare più informazioni e scaricare il regolamento completo.

Consigliamo, per chi fosse interessato, di visitare il sito quanto prima perché la scadenza è alle porte. Produzioni dal basso ha messo a disposizione anche una Chat-Bot che aiuterà l’utente nel chiarire eventuali dubbi e incertezze.

 

Se avete bisogno di assistenza per la creazione della vostra campagna di crowd-funding, o anche solamente per presentare la vostra candidatura al bando il team di Ermes Communication è a vostra completa disposizione.

ONG e la rete: una risorsa da non sottovalutare

Quanto è importante la rete per le associazioni no profit?

Quali benefici può offrire il web per il conseguimento di un obiettivo?

Per valutare quelle che sono le reali possibilità della rete, intesa come uno strumento di promozione e divulgazione delle informazioni, analizzeremo il caso “BloggaperAgire” promosso da Agire. Il progetto si basava sul coinvolgimento di alcuni blogger al fine di denunciare pubblicamente lo stato di emergenza umanitaria della Siria.

Agire, network di ONG italiane specializzate per intervenire in contesti di emergenza, ha contattato una serie di blogger italiani con la proposta di diventare parte del team di volontari e con l’intento di informare gli utenti su quelle che sono le più gravi emergenze umanitarie nel mondo.  La scelta di rivolgersi a blogger e non a dei giornalisti è dipesa soprattutto dalle risorse (in questo caso audience) che questi potevano mettere a disposizione.

Ogni blogger aveva a disposizione una serie di banner, dati, infografiche e documenti da postare all’interno dei propri siti e delle proprie pagine social, accompagnati da relativa call to action. Oltre ai dati, i blogger, potevano utilizzare le testimonianze dei volontari sul campo ed informare gli utenti, in modo capillare e veritiero, su ciò che accadeva nel paese colpito dall’emergenza. Lo scopo di Agire, quindi, è stato quello di informare, tramite una nuova figura operante sul web, una moltitudine di utenti, riservando così i fondi raccolti per azioni più concrete sul campo.

Attraverso questa collaborazione è stato possibile ampliare la squadra di operatori volontari e soprattutto coinvolgere una fetta sempre più ampia di pubblico. Il progetto ha avuto una durata di circa due settimane e i numeri raggiunti sono stati molto interessanti: sono stati coinvolti 37 blogger italiani, si è raggiunto un’azione buzz su 170.000 persone, la pagina Facebook è cresciuta di 132 fan ed anche il traffico sul sito di Agire è cresciuto significativamente.

Ancora oggi, sulla piattaforma di Agire, è presente una sezione nella quale l’associazione posta dati e documenti relativi ai paesi in stato di emergenza ed i blogger possono spontaneamente utilizzare quei dati per promuovere l’emergenza sui propri canali.

 

Questo progetto si è rivelato vincente non solo per la bontà dell’obiettivo ma anche e soprattutto perchè ha evidenziato quelli che sono i reali vantaggi della rete e dei network che possono nascere.

 

InDifesa: una campagna a sostegno di tutte le bambine nel mondo

Multicanalità: le caratteristiche di una campagna di successo

Terre de Hommes (fondazione italiana che si occupa della protezione dei bambini di tutto il mondo) in occasione della giornata mondiale delle bambine e delle ragazze (11 ottobre), ha indetto una campagna di sostegno e raccolta fondi per tutelare i diritti di tutte le bambine dei paesi più poveri del mondo. Tra gli obiettivi principali della campagna vi era quello di offrire migliori opportunità di vita a migliaia di bambine e ragazze dei paesi più poveri del mondo e stimolare la diffusione di una cultura del rispetto e della prevenzione della violenza di genere.

 Vediamo allora come Terre de Hommes è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi.

La campagna #InDifesa nasce con lo scopo di offrire migliori opportunità di vita a migliaia di bambine e ragazze nel mondo, attraverso azioni concrete sul campo. Ma non solo: la campagna realizzata da Terre de Hommes aveva anche un importante obiettivo cioè quello di informare, educare e diffondere la cultura ed il rispetto verso il genere femminile.

Quasi un anno prima dell’inizio ufficiale della campagna e della giornata mondiale delle bambine e delle ragazze indetta dall’ONU, la fondazione ha lavorato molto intensamente sulla creazione di materiale informativo come dossier, articoli e infografiche allo scopo di rendere evidenti e facilmente fruibili, i dati sulle violenze di genere che ogni giorno si consumano nel mondo. Per rendere queste ricerche più specifiche e veritiere possibile la fondazione si è affidata ad uno studio legale internazionale grazie al quale ha realizzato uno studio comparato delle legislazioni sulla violenza di genere in diversi paesi del mondo, che è stato è tradotto in una pubblicazione in inglese, presentata alla Commissione Europea  e a New York, in occasione del convegno internazionale sul tema della violenza sulle donne.

Parallelamente a queste iniziative, ed in prossimità dell’ 11 Ottobre, la fondazione ha realizzato uno spot video e una raccolta fondi tramite sms solidali oltreché una campagna di donazione tramite email marketing. Ma non finisce qui: per rendere più performante la campagna, TDH, ha coinvolto diverse personalità del campo dello spettacolo e delle sport come Alessio Boni, Nicoletta Romanoff e Platinett.

Da qui è possibile notare una scelta strategica molto importante: la multicanalità. La fondazione per assicurarsi una copertura informativa molto elevata, ha utilizzato diversi canali e diverse metodologie comunicative.

Anche le aziende hanno partecipato attivamente alla raccolta fondi finanziando progetti specifici dei paesi più poveri del sud del mondo.

Anche i social network hanno avuto un ruolo centrale in questa campagna: oltre alla tradizionale comunicazione su Facebook, Twitter e Pinterest, la fondazione ha lavorato molto sulle Pubbliche Relazioni, invitando influencer, blogger e media activist a partecipare attivamente alla campagna. Questo ha portato inevitabilmente alla mobilitazione di Istagrammers Italia, la community di Istagramm italiana, a un ottimo riscontro su Twitter con la mobilitazione di alcune “twitter star” come Luca Conti e alla pubblicazione di articoli su vari blog.

Come possiamo notare l’online e l’offline si fondono in diversi punti e, nonostante alcune azioni possano sembrare separate, sono tutte collegate da una grande strategia di base.

Questo caso evidenzia come, per la costruzione di compagne così importanti, occorra molto tempo e soprattutto la visione a 360° delle azioni da compiere e dei canali da utilizzare.

Inoltre questo caso ci insegna come la collaborazione diventi l’elemento vincente per la realizzazione di campagne di successo.